Disturbi dell'umore: Depressione

Trattamento e cura dei disturbi depressivi e bipolari a Milano

La  Depressione

Che cos’è la depressione?


La depressione è uno stato di malessere soggettivo che può causare grandi stati di sofferenza, perdita di speranza, disperazione. La depressione determina in chi ne è affetto un cambiamento a volte repentino nel modo di pensare, agire, vivere le relazioni, affrontare la quotidianità. Questa “nuova condizione” può generare sbigottimento e angoscia nella persona malata e in tutti i familiari. 
La depressione è una condizione molto comune ma anche molto difficile da riconoscere (il rischio di sviluppare questo disturbo nel corso della vita è del 10-25% nelle donne e del 5-12 % negli uomini). Molte persone depresse sopportano per mesi o anche per anni grandi fatiche fino a stati di vera disperazione prima di chiedere e ricevere un aiuto competente ed efficace. 
 La depressione è una malattia senza “evidenze” fisiche e non è accompagnata da alterazioni degli esami di laboratorio, ma non per questo il suo impatto sulla vita è meno evidente. 

Ma allora qual è la natura della malattia depressiva?


La depressione è una malattia che determina un’alterazione del nostro umore, che rappresenta la nostra tonalità affettiva, la nostra vitalità
Naturalmente le oscillazioni dell’umore tra i due poli della tristezza e dell’euforia (in risposta a stimoli esterni o interni) non costituiscono, entri certi limiti, una malattia. I cambiamenti fisiologici del nostro umore sono, al contrario, la base del nostro adattamento e della nostra vitalità, sia quando proviamo sensazioni di benessere che stati di demoralizzazione. 
Quando la durata e l’intensità di tali oscillazioni dell’umore diventano sproporzionate ed eccessive, allora si configurano stati di malattia, o disturbi dell’umore. 
Il sintomo cardine dell’Episodio Depressivo è l’umore depresso, cioè uno stato emotivo caratterizzato da tristezza, pessimismo, disperazione, sentimenti di perdita di speranza. Alcune persone percepiscono un senso di vuoto o di distanza dai sentimenti.
Una persona depressa può sentire di non provare più alcun interesse o addirittura di non riuscire a trarre piacere da esperienze considerate in precedenza piacevoli. E’ questa una condizione molto angosciante, sia per la persona malata che per gli stessi familiari che assistono ad un progressivo isolamento e cambiamento.
La sensazione di “avere problemi di memoria” è molto comune, così come i problemi di concentrazione. 
Il pensiero cambia radicalmente nei suoi contenuti, divenendo fonte di idee di colpa, autosvalutazione, visione pessimistica del futuro. 
I disturbi del sonno sono estremamente comuni ed arrivano a forme di insonnia molto severe. Spesso la mancanza di appetito ed una sensazione di stanchezza cronica accompagnano la depressione.
Ansia e angoscia sono spesso presenti e causano un ulteriore stato di sofferenza nel paziente depresso.

Livelli di sofferenza così elevati possono accompagnarsi a pensieri suicidari o a tentativi di porre fine alla propria sofferenza. È importante considerare questi gravi eventi come dei sintomi del disturbo depressivo, segnalarli tempestivamente al proprio curante perché possano migliorare fino a regredire totalmente con la cura adeguata, come è esperienza clinica frequente in ambito psichiatrico. 

A quale specialista è necessario rivolgersi?


E’ importante ricevere prima di tutto una diagnosi corretta, dopo un’attenta valutazione del quadro clinico, cioè dei sintomi che caratterizzano lo stato di sofferenza.
Il medico psichiatra è specificamente preparato per riconoscere e trattare la depressione, sia essa lieve che particolarmente grave.
Ancora troppo spesso i pazienti depressi e le loro famiglie affrontano l’angoscia della sofferenza senza rivolgersi allo specialista psichiatra, che rimane, purtroppo ancora oggetto da pregiudizi e “false credenze” (“se vai dallo psichiatra, sei matto”, “nessuno deve sapere che vado dallo psichiatra”). Purtroppo, ancora oggi si ritiene che lo psichiatra curi solo condizioni gravi, ma la realtà è molto diversa. 
Lo psichiatra è in grado di rispondere alle necessità del paziente depresso, in un clima sereno ed accogliente. Lo psichiatra utilizza la sua preparazione medica e fa sempre riferimento a linee guida internazionali e studi clinici aggiornati, che costituiscono una solida base scientifica per la cura della depressione

Quali sono le possibilità di cura della depressione? 


La depressione intesa come Episodio Depressivo è uno stato di malattia curabile con una prognosi ottima.
Infatti, l’obbiettivo primario della cura della depressione è la guarigione completa ed il pieno recupero funzionale e soggettivo.
Ad oggi, nonostante siano disponibili numerosi ed efficaci trattamenti antidepressivi, l’accesso alle cure specialistiche è ancora limitato.
Quando la depressione è accompagnata da ansia, attacchi di panico e sintomi fisici associati all'ansia stessa (senso di “peso” al torace, sensazione di morte imminente, difficoltà nel respirazione nella deglutizione, tachicardia) la necessità di escludere problemi fisici può distogliere per lungo tempo l’attenzione dallo stato depressivo sottostante.

Tutte le persone depresse devono sapere che esistono oggi cure efficaci e farmaci antidepressivi sicuri e facilmente utilizzabili
I farmaci antidepressivi si sono dimostrati globalmente efficaci nel migliorare i sintomi depressivi, rendendo possibile una completa remissione della sintomatologia, cioè la guarigione.
Lo psichiatra deve guidare il paziente nel ritrovare la speranza ed il pieno benessere, cioè nel tornare a sentirsi “quello di sempre” nel più breve tempo possibile, in un clima di fiducia e apertura. 

La depressione può essere ricorrente, cioè presentarsi più volte nel corso della vita?


Spesso la depressione tende a ripresentarsi, magari con una ciclicità collegata a specifici periodi dell’anno (stagionalità).
Il ripresentarsi delle ricadute depressive genera un senso di sconfitta e grande frustrazione (“ci sono ricaduto di nuovo”, “non guarirò mai”). 
Tuttavia, la ricorrenza degli episodi di depressione non deve spaventare perché la ciclicità è proprio una caratteristica frequente della malattia depressiva. 
Il ricorrere degli episodi depressivi richiede tuttavia l’impostazione di specifiche strategie di prevenzione, che riducano fino ad annullare l’impatto negativo sulla vita lavorativa, personale e familiare della depressione ricorrente.
I farmaci antidepressivi attualmente disponibili, in particolare quelli di ultima generazione, sono da considerarsi globalmente sicuri e adatti a un trattamento preventivo di nuovi episodi. 


 Disturbo Bipolare 

Il Disturbo Bipolare


Quando il nostro umore cambia significativamente, non solo in senso depressivo, ma anche in senso euforico, ci troviamo di fronte a condizioni cliniche appartenenti allo spettro del Disturbo Bipolare.
Il Disturbo Bipolare è sempre più conosciuto: se ne parla di più, si riescono ad effettuare più diagnosi corrette e sempre più persone riescono ad accedere a trattamenti specifici ed efficaci. 
La prevalenza di questo disturbo nel corso della vita è stimata essere dell’1-2%, con la tendenza ad una maggiore frequenza nelle donne. 
L’esordio avviene tipicamente in età giovanile (intorno ai 18 anni, come avviene comunemente per i disturbi dell’umore), ma non mancano casi di esordio tardivo, in coincidenza con possibili fattori scatenanti esterni.


Il Disturbo Bipolare è un disturbo dell’umore, in cui la regolazione del nostro livello di energia e senso di benessere non è ottimale e dunque ci espone ad una particolare instabilità, per cui si verificano fasi di alterazione con elevazione dell’umore (episodi ipomaniacali o maniacali) e fasi di abbassamento dell’umore (episodi depressivi). 
Per poter diagnosticare il Disturbo Bipolare, è necessaria la presenza di almeno un episodio maniacale. L’episodio maniacale può essere preceduto o seguito da episodi depressivi maggiori. 
Naturalmente l’andamento di queste fasi è molto personale, e possono prevalere nettamente le fasi depressive o quelle di euforia o maniacali. 
Il Disturbo Bipolare, nella sua presentazione classica, è più facilmente riconoscibile, ma esistono differenti quadri, in cui prevalgono irritabilità, disforia, repentini cambi di umore anche all’interno della stessa giornata. 

Come si presenta una fase maniacale?


Anche se può apparire un controsenso, sentirsi “troppo bene” può essere un problema e causare conseguenze negative.
Infatti, il nostro tono dell’umore può alterarsi non solo in senso depressivo, ma anche elevandosi in modo eccessivo, divenendo euforia, eccitazione, agitazione.
La fase maniacale è caratterizzata proprio da questa elevazione del tono dell’umore, che si accompagna ad alcuni dei seguenti sintomi:
  • autostima ipertrofica o grandiosità,
  • diminuito bisogno di sonno,
  • accelerazione del pensiero,
  • aumento dell’attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica) o agitazione psicomotoria (attività non finalizzata),
  • facile distraibilità,
  • eccessivo coinvolgimento in attività che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (abuso di sostanze, acquisti incontrollati, comportamenti sessuali sconvenienti, investimenti finanziari avventati). 
Tale stato rappresenta un netto cambiamento nel modo di essere e di funzionare di una persona, anche se nell’episodio ipomaniacale i sintomi sono più sfumati e può prevalere un umore irritabile e disforico.

Quali sono le conseguenze dell’episodio maniacale?


Durante la fase maniacale si può ridurre la capacità di prendere decisioni correttamente e di valutare le conseguenze delle proprie azioni, si può divenire disinibiti ed inaffidabili, può comparire la tendenza a dissipare denaro, generando problemi in famiglia e sul lavoro (di cui tipicamente si prende consapevolezza quando la fase maniacale rientra). 
Nei casi più gravi, lo stato di euforia si associa ad agitazione psicomotoria, accelerazione del pensiero, grandiosità, espansività, alterazioni del pensiero come deliri megalomanici o persecutori (nei casi più severi).
La consapevolezza del proprio stato di salute è una componente fondamentale che guida ciascuno di noi nel ricercare un aiuto medico in caso di malessere. 
Nel corso di un episodio maniacale lo stato di benessere percepito dal paziente può essere così elevato da determinare la riduzione fino all’annullamento della consapevolezza del proprio malessere. Tipicamente chi si trova in una fase maniacale avverte un tale senso di benessere da ridurre fino ad annullare la collaborazione alle cure. Questo costituisce un problema rilevante e rende fondamentale la rapidità con cui ci si rivolge ad uno Psichiatra per impostare una terapia efficace. 

Disturbo Bipolare e Abuso di sostanze


Il Disturbo Bipolare aumenta il rischio di abuso di sostanze, sia di tipo sedativo che di tipo euforizzante. 
L’instabilità marcata che caratterizza questo disturbo riduce nettamente l’autocontrollo, la capacità di discriminare ciò che è pericoloso o dannoso per la nostra salute. 
L’abuso di sostanze può rappresentare un tentativo di autoterapia, con il ricorso di sostanze eccitanti, come la cocaina, durante le fasi depressive e poi, come conseguenza, il ricorso a cannabinoidi o oppiacei alla ricerca di contenere lo stato di tensione e di irritabilità che ne consegue. 
Lo stato di euforia che caratterizza gli stati maniacali o ipomaniacali è associato ad uno stato di benessere elevato che toglie al soggetto la stessa consapevolezza di questa alterazione. Vengono persi freni inibitori, la capacità di programmazione, di selezione delle priorità (per esempio, il lavoro, la famiglia ed i figli). Si diviene impulsivi e poco rispettosi delle regole
In questo contesto, il rischio di incorrere nell’abuso di sostanze eccitanti è elevato, in quanto la ricerca di uno stato di benessere euforico non ha limiti. 
Di fatto, però, le stesse sostanze di abuso aumentano in modo esponenziale l’instabilità bipolare, la sua gravità e la perdita di controllo. 

Il Disturbo Bipolare è curabile?


Il Disturbo Bipolare è ad oggi assolutamente trattabile e la base imprescindibile nella sua cura è rappresentata dalla terapia farmacologica
Il nucleo fondamentale del Disturbo Bipolare è l’instabilità e la terapia è volta fondamentalmente a ritrovare equilibrio e stabilità.
Esistono oggi terapie specifiche ad azione antimaniacale che garantiscono la guarigione dalla fase maniacale, in tempi rapidi.
La persona che si trova in una fase maniacale ritrova, grazie alle terapie, un umore fisiologico, un giusto stato di benessere e si riappropria del proprio modo di essere.
Curare la fase maniacale del Disturbo Bipolare non vuol dire rinunciare al proprio benessere, ma al contrario assicurarsi che questo sia stabile e mai eccessivo. 
Le terapie corrette mettono inoltre al riparo da coinvolgimenti in situazioni pericolose, difficoltà nelle relazioni e problemi lavorativi. 
Oltre al superamento della fase maniacale (o depressiva), scopo fondamentale della terapia del Disturbo Bipolare è prevenire il ripresentarsi delle fasi di malattia. 
I farmaci stabilizzanti dell’umore rivestono infatti un ruolo fondamentale nella terapia del Disturbo Bipolare e vanno iniziati il prima possibile. 
La prevenzione delle ricorrenze del Disturbo Bipolare, siano esse maniacali o depressive, è fondamentale per minimizzare l’impatto della malattia nella vita di una persona, restituendo una stabile serenità e permettendo di esprimere al massimo le proprie potenzialità. Combattere da soli contro il Disturbo Bipolare significa esporsi ad una costante elevatissima fatica per mantenere un equilibrio fragile e comunque insoddisfacente. 
Perché curare il Disturbo Bipolare non significa “spegnersi”, ma anzi significa recuperare le proprie energie, la propria vitalità, il proprio autocontrollo, mantenendo ciò che ci rende unici (creatività, temperamento, successo lavorativo e soddisfazione delle proprie relazioni).
Assumere una terapia farmacologica non è una sconfitta rispetto al pensiero “ce la devo fare da solo”, ma un atto di responsabilità verso se stessi ed i propri familiari, guidato dalla consapevolezza che il Disturbo Bipolare non è causato da una “sregolatezza personale” o una “debolezza nel proprio autocontrollo”, ma da una predisposizione biologica che nulla ha a che vedere con questi aspetti. 

A chi rivolgersi per avere una diagnosi accurata ed una terapia adeguata?


Lo Psichiatra è un medico specializzato nella cura dei Disturbi psichici, tra cui il Disturbo Bipolare, in ogni sua forma e ad ogni livello di gravità.
Vanno portate all’attenzione dello Psichiatra anche le forme di bipolarità più sfumate e caratterizzate prevalentemente da irritabilità o repentini cambiamenti di umore.
Lo Psichiatra saprà fornire un inquadramento diagnostico e la terapia più adeguata, selezionata tra le numerose opzioni ad oggi disponibili. 
Spesso le condizioni di instabilità bipolare possono riguardare persone che hanno una storia di successi lavorativi e personali, ma che si chiedono come fronteggiare repentini cambi di umore e di energia. 
Il confronto con il proprio Psichiatra garantirà, in un clima sereno e accogliente, di individuare l’aiuto più adeguato a sostenere l’equilibrio ed a massimizzare lo stato di benessere nel tempo.

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