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DISTURBO DI PERSONALITA'

DR.SSA LUCIA SARA VOLONTERI • nov 28, 2023

Disturbo di personalità


Prima di tutto, è necessario specificare cosa intendiamo per “personalità”, in quanto si tratta di un concetto non immediato dal punto di vista medico e psichiatrico. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci fornisce questa definizione: “con personalità si intende una modalità strutturata di pensiero, sentimento e comportamento che caratterizza il tipo di adattamento e lo stile di vita di un soggetto e che risulta da fattori costituzionali, dello sviluppo e dell’esperienza sociale”.
La personalità corrisponde quindi alla propria esperienza personale di risposta emotiva e comportamentale a tutto ciò che ci circonda, siano essi eventi o relazioni. Nella vita adulta, la propria personalità, cioè il proprio modo di percepirsi, è stabile e può essere più o meno favorevole, cioè ci possono essere delle caratteristiche della nostra personalità che ci proteggono dal malessere o che invece ci sfavoriscono e ci fanno soffrire. 

Alcuni aspetti del nostro funzionamento tendono ad essere erroneamente assimilati al concetto di “personalità”, anche se non rappresentano la stessa cosa: identità, temperamento, carattere. L’identità può essere assimilata alla percezione della nostra soggettiva continuità, il temperamento come il substrato biologico delle nostre attitudini e disposizioni, il carattere come l’espressione più evidente delle nostre disposizioni psichiche, risultante del temperamento e
dell’interazione con l’ambiente.

La psichiatria si occupa in modo approfondito di quelle caratteristiche della personalità che espongono un soggetto a stati di sofferenza, per favorire il loro riconoscimento e la cura. 

Solo quando i Tratti di Personalità sono rigidi, non funzionali e determinano un significativo stato di sofferenza soggettiva, possiamo parlare di Disturbi della Personalità.

I Disturbi della Personalità rimangono purtroppo spesso del tutto misconosciuti, oppure alcuni aspetti sintomatici vengono erroneamente attribuiti a categorie diagnostiche più facilmente identificabili. Ne sono un esempio i vissuti depressivi sperimentati da chi è affetto da Disturbo Borderline di Personalità, troppo spesso assimilati ad un disturbo dell’umore.
Al contrario, i Disturbi della Personalità necessitano di una diagnosi precisa e specifica. Ciò permette organizzare strategie terapeutiche fondamentali per permettere un netto miglioramento del malessere e la strutturazione di dinamiche di funzionamento personale più soddisfacenti. La terapia farmacologica può essere un valido aiuto nel ridurre il malessere e ritrovare un benessere stabile e relazioni positive. Fare riferimento ad una visita medica presso uno specialista in Psichiatria è il primo fondamentale passo per poter riconoscere in un Disturbo di Personalità la causa della propria sofferenza e della propria costante insoddisfazione. Ci si deve sentire liberi di esprimere i propri vissuti di rabbia, di mostrare i segni sulle proprie braccia, di raccontare i sentimenti di vuoto e solitudine. E finalmente, ricevere un aiuto specialistico ed efficace.

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 Ciascuno di noi ha uno specifico funzionamento di personalità che comprende il modo in cui elaboriamo le esperienze, sentiamo le emozioni, ci relazioniamo con gli altri, percepiamo noi stessi ed il modo che ci circonda. I disturbi della personalità raccolgono un’ampia gamma di modalità espressioni di queste funzioni che tuttavia espongono chi le prova ad uno stato di malessere più o meno marcato. Il disturbo borderline di personalità rappresenta una delle modalità di funzionare che è prevalentemente caratterizzato da instabilità emotiva, relazioni interpersonali insoddisfacenti e tormentate, episodi di angoscia e rabbia, sentimenti di vuoto e insensatezza, timore di essere abbandonati, difficoltà nel trovare soddisfazione e stabilità. Esiste un’ampia gamma di variabilità nell’espressione del malessere e, naturalmente, ogni situazione deve essere valutata attentamente. Il tratto borderline di personalità può essere caratterizzato da sfumati episodi di malessere ma anche da uno stato di sofferenza cronico accompagnato da episodi di malessere più intenso accompagnato da autolesionismo. Il disturbo borderline di personalità non deve essere autodiagnosticato, ma è importante effettuare una visita psichiatrica per un confronto e un approfondimento individualizzato. Gli aiuti sono molteplici, sia sul piano farmacologico che psicoterapeutico. Comprensione, accettazione, sollievo dal malessere sono obiettivi raggiungili.
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